Dopo la sentenza della Corte Europea del settembre 2014, dove, come una mannaia, a giudizio dei tribunali nazionali, veniva sancita la fine dei costi minimi, oggi, purtroppo per loro, i costi minimi sono legittimi a tutti gli effetti, anzi, sarebbe proprio il caso che il Ministero dei trasporti provveda a ripristinarli.
La corte si era pronunciata sulla legittimità dell’Osservatorio e non sui costi minimi che venivano pubblicati mensilmente dal Ministero dei Trasporti in base a quanto scrive la corte stessa:
Per questi motivi, la Corte (Ottava Sezione) dichiara:
L’articolo 101 TFUE, in combinato disposto con l’articolo 4, paragrafo 3, TUE, deve essere interpretato nel senso che non osta a una normativa nazionale, come quella di cui al procedimento principale, in forza della quale il prezzo dei servizi di autotrasporto delle merci per conto di terzi non può essere inferiore a costi minimi d’esercizio determinati da un’amministrazione nazionale.
Pertanto a nostro giudizio tutte le aziende devono inviare lettere di interruzioni dei termini ai committenti per poi iniziare cause sui costi minimi.
Un grazie particolare al nostro avvocato, Gabriella Casula, per la sua caparbietà e soprattutto perchè ha sempre creduto nei costi minimi, come unico modo per sovrastare la spesso e ostentata onnipotenza dei committenti.
Alleghiamo per comodità una bozza di lettera per l’interruzione dei terminiAlleghiamo per comodità una bozza di lettera per l’interruzione dei termini
Alleghiamo bozza lettera interruzione dei termini di prescrizione.
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