L’Agenzia delle Entrate, insieme con il Ministero dei Trasporti e tutti gli altri Ministeri collegati sanno fare bene i conti, infatti se ad oggi non è pervenuta la circolare dell’Agenzia delle Entrate per la deduzione delle spese forfettarie che, come confermato dal precedente Ministro Del Rio sarebbero rimaste invariate, ossia 51 euro per ogni trasporto effettuato oltre l’ambito comunale e 17,85 euro per quelli effettuati all’interno del territorio comunale, la perdita per le circa 58.000 aziende interessate, si aggirerebbe su qualche decina di milioni di Euro.
Conti (e non Conte), presto fatti, 70 milioni di Euro stanziati dal precedente governo per la deduzione delle spese forfettarie, qualche decina di milioni di Euro che rientrerebbero nelle casse dello stato per interessi su ritardato pagamento, visto che la scadenza era il 30 Giugno e…
Insomma il vecchio detto “do ut des” che tradotto letteralmente dal latino significherebbe “do [a te] perché tu dia [a me]”, in questo caso andrebbe ribaltata in “dai (a me) perché io dia (a te)” , infatti gli interessi sono già calcolati.
Agenzia delle Entrate e Governo sono una cosa sola, quindi in comune accordo prendono tempo, Ministro Toninelli, ci metta mano, gli italiani hanno voluto un cambiamento, ma… in questo caso tutto è rimasto come prima.
IL settore del trasporto è in subbuglio e uno sciopero é giustificato, non solo per le spese non documentate, anche per altre questioni, questo non fa bene al Governo, ma potrebbe far molto bene al trasporto, vedi famosi costi minimi della sicurezza!!!