In attesa dell’uscita del mio secondo tomo sul “cronotarocco” dal titolo : dalla preistoria all’alta tecnologia”, in Francia proprio per affermare il principio sacrosanto della sicurezza, la Polizia ferma un camion italiano con a bordo due marocchini e un sistema sofosticato (si tratta di una novità) di alterazione del cronotachigrafo e scrive una ricetta con circa 16 mila euro di sanzioni. Una piccola differenza: in Francia se non si paga non si riparte; da noi, invece, si tergiversa (in fondo siamo o non siamo la culla del diritto!?!) con la moltiplicazione delle norme dove spesso l’una dice il contrario dell’altra e non si risolve il problema che poteva essere, per esempio, in parte risolto con l’applicazione dei costi minimi, sui quali ancora c’è molta confusione e sui quali credo ancora nel principio, che per definizione erano i costi per la sicurezza e che avrebbero, forse, evitato di dover manomnettere i tachigrafi. Ci siamo inventati di tutto e siamo ancora ai nastri di partenza per riformulare un autotrasporto serio. A questo si aggiunge l’attuale, come da copione valido per tutte le stagioni, lotta alla successione che non permette di avere un interlocutore serio, continuo e che pensi al settore non come un semplice numero, ma come soggetto determinante per l’economia italiana. Chi sarà il successore di Lupi? Cosa accadrà ora? Quanto tempo dovremo attendere per riprendere in mano la situazione?…le domande sono moltissime e soprattutto aumenta la sfiducia nei confronti dei gestori della cosa pubblica che danno tanto lavoro agli inquirenti (da uno studio del C.S. di cgia… nel mondo,il livello di corruzione raggiunto dall’Italia nel 2014 è lo stesso di paesi come il Senegal e lo Swaziland, piccola monarchia del Sud Africa. Nell’area dell’euro, invece, non abbiamo rivali: pur allineandoci sullo stesso piano della Grecia, nessuna altra nazione presenta un indice di percezione della corruzione superiore al nostro) e poche soluzioni ai problemi.
“Gli agenti della Compagnies Républicaines de Sécurité hanno fermato a Marsiglia un veicolo industriale con targa italiana e due autisti di nazionalità marocchina, scoprendo una frode al cronotachigrafo. Multa salata e veicolo fermo fino al pagamento.
C’è voluto tempo e determinazione, ma alla fine gli agenti della CRC hanno scoperto l’inganno e firmato un verbale di 15.525 euro nei confronti di due autisti marocchini alla guida di un camion italiano. La storia, come riporta il giornale francese Flash Transport, è iniziata lo scorso 11 marzo, quando la pattuglia ha deciso di seguire il veicolo per una quindicina di chilometri, prima di fermarlo. Al momento del controllo del cronotachigrafo, risulta che nel periodo dell’inseguimento il camion avrebbe percorso solamente tre chilometri. Non solo: l’analisi della velocità mostra un’accelerazione da zero a 90 km/h in soli due secondi.
A questo punto, è necessaria un’analisi più approfondita, quindi gli agenti portano il camion in un centro specializzato, dove finalmente uno dei due autisti confessa e spiega dove si trova il congegno che altera i dati del cronotachigrafo. I tecnici trovano un generatore d’impulsi nascosto dietro al pannello del climatizzatore. Insomma, un sistema ben più sofisticato della semplice calamita.
Al termine del controllo, gli agenti staccano diversi verbali per importi di 885 euro, 10.450 euro e 4500 euro. E come avviene sempre in Francia, il camion resta fermo fino a quando l’intera somma non è versata.” da trasportoeuropa.