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Genedani (UNATRAS) scrive e il governo tace… facciamo il fermo?

Dopo la 5 lettera di Genedani al Governo (Ministro Delrio compreso) , ancora nessun segnale, probabilmente dall’altra parte il neo ministro pensa che siamo una banda di pecoroni, e che alla fine ci accontentiamo di tutto, quindi… scrivi…scrivi, che tanto poi la penna si finisce e magari qualcuno (senza fare nomi e cognomi) si accontenta, perchè dall’alto del 5 piano arriva l’ordine di stare fermi.

Sembra di vedere le lettere di San Paolo ai cristani di Tessalonica, a Timoteo, ai Romani, ai Colossesi… ecc…,  ma nonostante i contenuti molto chiari, queste lettere restano morte, lasciano il tempo che trovano, mentre quelle di Paolo seppur di ammonimento o di elogio, hanno fatto crescere una comunità che dura da 2.000 anni.

Noi Autotrasportatori oramai siamo stufi di promesse non mantenute, di incontri promessi e mai avuti, di essere “estorti” , in tutti i modi se serve qualche milione di euro ecco che c’è l’aumento delle autostrade a loro piacimento, c’è l’aumento delle accise sul gasolio,  siccome le aziende devono essere sane quindi con DURC in ordine, la capacità finanziaria deve essere dimostrata con una fidejussione bancaria, poi un cliente o due diciamo un 20% (questo purtroppo la situazione attuale) non paga perchè non ho potuto chiedere il DURC per legge al committente.

Poi leggiamo sui giornali, gasolio rubato arrestato imprenditore, oppure cronotachigrafo taroccato, sospesa la patente, autisti stranieri assunti in distaccati in Italia, sanzione di milioni di € ad azienda…ecc… non giustifichiamo queste cose, ma la necessità aguzza l’ingegno, quindi…

Ora siamo in attesa della sentenza della corte costituzionale sui costi minimi, e se per assurdo, dico per assurdo, dovesse pronunciarsi contraria, che facciamo scriviamo un’altra lettera, oppure diciamo basta?

 

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