Il 7 giugno 2017 si sono riuniti i nove ministri dei Trasporti dell’Alleanza stradale formata alla fine di gennaio per affrontare il nuovo Pacchetto Mobilità della Commissione Europea.
L’incontro di ieri è servito a preparare la riunione di oggi del Consiglio dei ministri europei, dove portare una posizione unitaria dall’Alleanza formata dai ministri dei Trasporti di Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Norvegia e Svezia. Il tema della discussione è stato ovviamente il Pacchetto Mobilità presentato dalla Commissione Europea e, in particolare, le modifiche che porta ad alcune disposizioni comunitarie sull’autotrasporto, come il cabotaggio stradale, l’orario di riposo e il distacco internazionale degli autisti.
La principale opposizione è quella alle nuove norme sul cabotaggio stradale, che rappresentano un passo in avanti verso la sua liberalizzazione. I nove Paesi ritengono che ciò non possa avvenire se prima non saranno rese omogenee le condizioni sulla remunerazione degli autisti, con la formula del “paga uguale per lo stesso lavoro svolto nello stesso posto”. Lo stesso principio anima l’opposizione alle proposte di modifica sul distacco internazionale degli autisti.
I nove ministri dei Trasporti vogliono anche regole che impongano agli autisti stranieri di tornare a casa in modo regolare, non solo per impedire il dumping sociale, ma anche per assicurare loro un equilibrio tra lavoro e vita privata. Per contrastare il dumping sociale, i ministri chiedono regole che favoriscano i controlli sia sui veicoli, sia nelle sedi delle imprese. Sempre per rendere più efficaci i controlli, i ministri vogliono accelerare l’introduzione della lettera di vettura digitale e aumentare le informazioni sulle imprese inserite nel registro elettronico.
Ora la battaglia sul Pacchetto Mobilità prosegue nel Parlamento Europeo, che deve esaminarne i contenuti, eventualmente proporre delle modifiche e approvarlo con voto degli eurodeputati.
Fonte trasporteuropa