Più di un milione di euro saranno restituiti a chi ha subito sequestri dalla Guardia di Finanza ma che secondo la recente normativa approvata dal Governo non rientra nei nuovi parametri fissati. Con la recente riforma dei reati tributari, infatti, sono state alzate le soglie di punibilità e tutti coloro che in base alla normativa precedente avevano commesso reato penale, ora ne sono praticamente fuori e hanno diritto a rientrare in possesso di quanto era stato loro sequestrato. La normativa, dunque, restringe il campo d’azione della Procura per i reati di omesso versamento dell’Iva e dei contributi previdenziali e l’omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. In questo modo chi resta sotto le nuove soglie, non commette più reato penale ma solo un illecito amministrativo. Nel Maceratese di recente la Procura aveva sottoscritto un protocollo con la Guardia di finanza e l’Agenzia delle entrate. L’accordo di collaborazione che risale allo scorso marzo, era stato voluto per rafforzare le attività di contrasto dei reati tributari attraverso un’accelerazione delle indagini sull’evasione di imposte e su proventi frutto di attività illecite, anche e soprattutto attraverso il meccanismo del sequestro per equivalente e della confisca dei beni. E proprio in virtù di questo accordo le Fiamme gialle avevano effettuato diversi sequestri preventivi finalizzati alla confisca per equivalente, ovvero sequestri di somme di denaro, beni o altre utilità di cui gli indagati per reati tributari avevano la disponibilità. Ora però, chi non rientra più nella soglia fissata dalla normativa dovrà rientrare in possesso di quanto sequestrato e in provincia dovrà essere restituita una somma non inferiore al milione di euro. D’ora in avanti per i reati penali che diventano illeciti amministrativi provvederà l’Ufficio delle imposte. La restituzione è dovuta anche al fatto che non è stata prevista alcuna norma transitoria che preveda che le somme rimangano sotto sequestro.