Nell’estate del 2014 il Belgio, seguito a ruota dalla Francia, aveva adottato
una legge in cui si prevedeva il divieto per i conducenti di veicoli
pesanti di trascorrere all’interno della cabina il riposo lungo (quello
della durata di 45 ore in un arco temporale di due settimane). Questa
legge, adottata con un’evidente funzione anti-dumping e quindi per
costringere anche imprese dell’Est ad assumersi maggiori costi in caso di
trasporto internazionale, è stato soggetta a diverse critiche in ambito
comunitario, tanto che il Consiglio di Stato del Belgio ha pensato di
chiedere alla Corte di Giustizia europea un parere rispetto alla
compatibilità della norma con il diritto europeo. La risposta di questo tribunale,
fornita attraverso il suo avvocato generale lo scorso 2 febbraio, sostiene non
si può obbligare un autista di veicoli a svolgere il riposo settimanale
regolare a bordo del veicolo.
A questa decisione ha fornito particolare eco Gilles Savary, il parlamentare
francese che si fece promotore della legge in Francia, il quale in un
comunicato stampa sottolinea come «questa decisione del Tribunale è
molto importante, perché pone termine a una pratica socialmente
ingiustificabile». In più Savary ribadisce che Corte UE fa cadere uno dei
principali argomenti dei detrattori della normativa, quello cioè che
l’autista sarebbe costretto a riposare sul camion allo scopo di
controllare il camion e il suo carico durante il fine settimana o durante i
lunghi viaggi internazionali.
fonte uominietrasporti