E’ caos nel mondo dell’autotrasporto della Sardegna (e non solo): la chiusura delle province sta causando gravissimi disagi agli imprenditori dei trasporti che per revisionare il proprio automezzo, o vedere modificata la propria posizione nell’albo di settore, dovranno attendere anche 1 anno.
Personalmente l’ho “denunciato” nell’incontro con il ministro Delrio e grazie anche al nostro coordinatore regionale Sardegna Luigi Loddo stiamo inviando una lettera a tutti i Prefetti ed a tutte le autorità interessate politiche per far conoscere la delicata situazione. “La questione Sardegna è pesante e si rischia la totale paralisi della operatività lasciando spazio al “fai da te”. A seguito della “cancellazione delle Province,per esempio, un Decreto del Presidente del Consiglio, dal 4 maggio ha trasferito i servizi di tenuta degli Albi Provinciali degli Autotrasportatori (principalmente revisioni dei veicoli e variazioni delle iscrizioni agli albi) dalle ormai ex province alle Motorizzazioni”.
Le Motorizzazioni sono state letteralmente invase dalle pratiche dei trasportatori conto terzi ed a causa della penuria di personale tecnico non si riesce a revisionare i mezzi pesanti prima di un anno.
Anche un neofita avrebbe difficoltà a capire che cosi perdurando la situazione, gli autotrasportatori dell’isola non hanno altra strada se non q uella di mettersi comunque in viaggio mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini e soggetti ovviamente innocenti al rischio di un sequestro del mezzo. Allora la legalità è solo un termine che riempie la bocca ovvero è un bene da salvaguardare?
Il problema delle forzate inefficienze degli uffici delle motorizzazioni certamente non possono essere a carico degli autotrasportatori in quanto solo fruitori del servizio. Il sottodimensionamento del personale deve essere risolto dal Ministero (trasporti) e non da altri.
In Sardegna (riprendo alcuni dati della CGIA Sardegna), alla fine del 2014 il settore ha chiuso con 2.726 imprese registrate, che hanno dato lavoro a 6.554 addetti. Negli ultimi 5 anni chiuse 531 aziende, il 16,3% di tutto il comparto.
In buona sostanza auspichiamo un fattivo interessamento non solo verbale di tutte le forze politiche e istituzionali a tutela dei diritti delle imprese dell’autotrasporto sardo che già, per via dei problemi legati alla continuità territoriale (altra chimera), soffrono di numerose altre criticità.
Noi saremo presenti in Sardegna a brevissimo con una serie di incontri sul territorio e di li insieme tracceremo altre eventuali azioni da intraprendere considerando anche che stamane a Roma c’è un incontro sui famosi tavoli (che scompaiono con il cambio dei vari ministri) e domattina presidenza nazionale UNATRAS.