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Dopo la condanna in primo grado per un dirigente della Motorizzazione che ha agevolato l’esame del patentino per le merci pericolose si è chiusa l’indagine su numerosi autisti di camion che avrebbero beneficiato del suo aiuto.

L’8 novembre 2018 il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Como, Laura De Gregorio, emise tre condanne di primo grado per un dirigente della Motorizzazione Civile e due responsabili di autoscuole nell’ambito di un’ampia inchiesta su agevolazioni per conseguire il certificato di abilitazione al trasporto di merci pericolose, il cosiddetto patentino Adr. Secondo l’accusa, il dirigente aiutò i candidati in difficoltà durante l’esame, fornendo loro le risposte ai quiz. Un esempio eclatante riguarda un candidato che conseguì l’abilitazione pur non avendo risposto a 24 domande su un totale di 25. Durante l’inchiesta, la Procura di Como contestò 104 elaborati irregolari presentati da 84 candidati inviati da due autoscuole. Il dirigente della Motorizzazione chiese il rito abbreviato e ricevette una condanna di sei anni e otto mesi più la confisca di 110mila euro, mentre i responsabili della due autoscuole patteggiarono uno quattro anni e 15mila euro di multa e l’altro tre anni e sei mesi e 30mila euro di multa.
Ma i magistrati non hanno chiuso l’inchiesta con queste tre condanne, perché le indagini hanno coinvolto altre tipologie di patenti e certificati che sarebbero stati conseguiti falsificando i risultati degli esami. Il 22 gennaio 2019 il giudice per l’udienza preliminare ha chiesto il rinvio a giudizio per altri reati per le tre persone già condannate (che in questo caso sono accusate anche di associazione per delinquere) e per altri indagati per diversi casi, tra cui la promozione di candidati agli esami, il superamento della revisione di veicoli anche irregolari e una corsia preferenziale per i disbrigo di pratiche amministrative. Complessivamente la richiesta di rinvio a giudizio riguarda 24 persone. La Procura di Como ha aperto un filone d’inchiesta anche sui beneficiari di questa corruzione, ossia gli autisti di veicoli industriali che hanno conseguito il patentino Adr con l’aiuto del dirigente della Motorizzazione. Alla fine di gennaio 2019 circa settanta camionisti hanno ricevuto l’avviso di chiusura delle indagini, che è il primo passo verso la richiesta di rinvio a giudizio.

Credo che sia ora prendere in esame anche chi ha avuto il “patentino ADR” in Slovenia e ultimamente a San Marino, dove tutto è più facile, basta pagare e…. poi ci sono incidenti mortali sulle strade.

Il trasporto delle merci pericolose e il fatto che per il rinnovo dei patentini ADR ogni 5 anni con esame, sta a significare quanto dovrebbe essere rigoroso il controllo.

fonte trasportoeuropa