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I buoni lavoro, o voucher lavoro, vengono erogati dall’INPS e sono dei modi di pagamento per lavori occasionali e discontinui, per prestazioni di lavoro accessorie, cioè non regolamentati con i classici contratti (insomma, sono un metodo per rendere regolari situazioni che potrebbero essere considerati lavoro nero, ma nel tempo sono diventanti abbastanza diffusi). Tra le pieghe minori del Jobs Act – riforma del lavoro si fa riferimento anche ai voucher lavoro e al loro utilizzo, comunque non essendo stata modificata la disciplina generale quanto scritto in questa guida è ancora valido, aggiorneremo in caso di cambiamenti (AGGIORNAMENTO 22 febbraio 2015: i decreti attuativi del Jobs Act tra le varie novità alzano a 7000€ il limite massimo annuale che un lavoratore può “guadagnare” coi voucher, che al lordo corrispondono a 9333€).

Cosa sono i buoni lavoro INPS

I voucher lavoro INPS sono disponibili sia cartacei che telematici: i primi vengono consegnati dal datore di lavoro (il committente) al lavoratore (il prestatore d’opera), che provvederà ad incassarli presso un ufficio di Poste Italiane entro 24 mesi dall’emissione, i secondi invece vengono erogati dall’INPS su una apposita INPS Card intestata al lavoratore (una specie di carta PostePay) oppure con un bonifico domiciliato che lo stesso incasserà presso un ufficio postale. Ovviamente i voucher sono “comprati” dal datore di lavoro, che deve comunicare all’INPS l’inizio del lavoro di prestazione occasionale/discontinuo.

Specifichiamo che questi sono diversi dai voucher per ricollocamento disoccupati.

I voucher INPS servono a pagare prestazioni di lavoro accessorio: la definizione di lavoro accessorio data dall’INPS è “per presta­zioni di lavoro accessorio s’intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7 mila euro ( che a lordo corrispondono a 9.333 euro) nel corso di un anno civile, cioè dal 1 ° gennaio al 31 dicembre”.

Attenzione però: 7000€ netti / 9333€ lordi all’anno sono il totale che il singolo lavoratore può incassare, ma c’è il limite di 2000€ netti / 2693€ lordi all’anno che può percepire da un singolo committente.

I buoni lavoro sono disponibili nei tagli da 10€, da 20€, da 50€, per i quali il lavoratore incasserà netti rispettivamente 7.50€, 15€, 37.50€ in quanto il resto è così detratto: 13% contributi INPS (gestione separata), 7% assicurazione INAIL, 5% all’INPS per gestione servizio.

Quanto incassato dal lavoratore occasionale tramite voucher lavoro è esentasse, non incide sullo status di disoccupato o inoccupato, è compatibile coi versamenti volontari, è cumulabile con altri trattamenti pensionistici.

Quindi facendo riferimento a quanto esposto, è possibile utilizzare i vouchers per pagare i lavoratori occasionali, a condizione come indicato sopra, che non venga superato il limite di 2000€ netti annui per singolo committente.

Chi può essere pagato con i voucher lavoro?

Possono svolgere prestazioni di lavoro occasionale discontinuo accessorio e quindi venire retribuiti con i buoni lavoro INPS i seguenti soggetti:

pensionati – studenti nei periodi di vacanza e nei weekend (gli universitari sempre) – percettori di prestazioni integrative del salario o sostegno al reddito – lavoratori in part-time – inoccupati e disoccupati – extracomunitari con permesso di soggiorno che consenta lo svolgimento di attività lavorativa, compreso quello per studio, o di un permesso di soggiorno per “attesa occupazione”

Possono usufruire di prestazioni di lavoro occasionale discontinuo accessorio e quindi pagare i lavoratori con i buoni lavoro INPS i seguenti soggetti:

famiglie (cfr ad esempio Voucher maternità per baby sitter o asilo nido) – enti senza fini di lucro – soggetti non imprenditori – imprese familiari – imprenditori agricoli – imprenditori operanti in tutti i settori – committenti pubblici

Limiti di pagamento dei voucher lavoro INPS

Questi limiti sono ancora validi perchè i decreti attuativi del Jobs Act, approvati dal governo Renzi il 24 dicembre 2014, non hanno modificato nulla: nel corso dell’anno solare un lavoratore occasionale può essere pagato al massimo per un totale di  7000 netti (somma di tutti i pagamenti ricevuti da tutti i datori di lavoro), ed al massimo per 2690€ lordi, pari a 2020€ netti, da uno stesso committente. Chi riceve anche una qualche forma di sostegno al reddito ha però un limite massimo totale pari a 4000€ lordi, 3000€ netti.

E l’autotrasporto?

Precisiamo inoltre che qualora si utilizzi questo sistema di pagamento, per il personale assunto con qualifica di autista, non è necessario fornire l’attestazione di attività (foglio delle assenze), per il periodo relativo agli ultimi 28 giorni, così come previsto dalla circolare del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 28 gennaio 2011 prot. 265.

fonte: lavoro.ilportafoglio.info