“Turni di 20 ore per i camionisti ridotti in schiavitù: in manette 5 imprenditori”
Gli autisti pagavano anche 200-300 euro al mese ai loro datori per poter dormire nei camion con cui viaggiavano. E per via dei turni massacranti, c’è stato anche un incidente mortale(purtroppo non è l’unico) .Una cabina di un moderno camion è sicuramente migliore o equiparabile ad camper di lusso!!!
“L’hanno chiamata Operazione Spartaco” in riferimento al gladiatore che lottò per liberarsi del giogo della schiavitù imposto dai romani.
Le condotte contestate nella gestione della loro azienda di autotrasporti, scrive il gip nell’ordinanza, “hanno fatto leva sull’evidente stato di bisogno in cui versavano” gli autisti alle loro dipendenze.
“In un periodo di forte crisi economica come quello attuale, ottenere un impiego, seppur questo comporti l’essere sfruttato, è considerato dai lavoratori un vero e proprio ‘privilegio’, poiché un salario, seppur non adeguato al lavoro prestato, rappresenta l’unico strumento per soddisfare le esigenze basilari per condurre una vita dignitosa”, sottolinea il gip.”
Ora cerchiamo di capire come e perché.
In un momento in cui il costo della manodopera proveniente dai paesi dell’estero(non solo dall’est) nettamente inferiore a quello in vigore in Italia, molti hanno estero vestito le proprie aziende. Controlli pressoché vicini allo zero e concorrenza sleale nei confronti di quelle che caparbiamente hanno continuato a mantenere il Made in Italy.
Risultato: molte chiusure (altre chiuderanno), aggravate oggi da problemi alcuni dei quali storici ed altri evidenziati in questi 80 giorni di “arresti virali” aggiunte alle evidenti non volute difficoltà aziendali, si è incrementato un pericoloso movimento di riduzione in schiavitù.
Nel 2011 io scrissi (raccolsi racconti e testimonianze dalla strada) e “denunciai” tutto in un “manuale dell’Autotrasporto dopato (tutto quello che accade e che non si deve fare)”. Il materiale mi veniva da segnalazioni di strada. Tale manuale fu ripreso alcuni anni dopo anche da una autorevole rivista specializzata (sistemi di Logistica) .
In questo caso ricevetti molti apprezzamenti, ma in sostanza, da allora vista la cronaca, non è cambiato molto. La nostra zona non rimase immune da questo mal costume!!!
Molte aziende avevano nel proprio organico autisti esteri i quali, seppur con enormi difficoltà e banditismi, trovavano in Italia una condizione decisamente migliore di quella dei loro paesi. Un autista italiano costava molto di più rispetto, parità di lavoro, a quelli esteri.
Risultato: quando gli autisti, per ovvie ragioni, sono rientrati nei loro paesi, l’autotrasporto italiano si è trovato in difficoltà per reperire manodopera “nostrana”.
Ecco perché oggi il settore necessita, sull’intero territorio, di almeno 15/20.000 ”braccianti” del camion.
Non è l’autotrasporto che ho rappresentato in tanti anni di presenza sindacale sulle strade e che non intendo rappresentare (quello illegale), ma una domanda “Lubranica” mi sorge spontanea: cosa si è fatto per eliminare il malcostume e soprattutto sarei curioso di sapere da quelle associazioni “snobbistiche” ( non tutte ovviamente. C’é chi ha denunciato, da agenzie, questi avvenimenti) che pretenziose di rappresentare, a prescindere, tutto e tutti (cosa assolutamente non vera) ,e che oggi,in molti, sulle piazze (quello che si vede dai servizi televisivi
e si legge dalle cronache giornaliere) definiscono quelle alberganti nell’Olimpo, cosa e come hanno operato, strada facendo, per denunciare i fatti che si conoscevano? Credo poco o nulla di particolarmente concreto. Necessario e giusto anche dire che si possono “denunciare” fatti, ma poi altri devono operare.
I fatti dei giorni scorsi ne sono prova. Il mio modestissimo pensiero va nei confronti di chi non ha “fatto” e non fa ovviamente!
Cosa fare oggi secondo me? Innanzitutto spogliarsi delle “prosopopee”, “deliri di onnipotenza” e lavorare tutti insieme, ognuno per la parte che rappresenta ovviamente al fine di revisionare o addirittura contribuire ad eliminare quella parte di autotrasporto dopato che per fortuna non è tutto (moltissime nostre aziende lavorano in modo professionale e corretto), ed assistere, in ogni modo, la crescita di quelle sane.
Chissà se la mia è una ipotesi utopistica o percorribile?
Bisogna resettarci e rispettarci tutti ed umilmente attivarsi per il bene comune della categoria e per l’affermazione della legalità!
Vorrei ricordare che da soli non di va da nessuna parte.
fonte: https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/caporalato-lodi-gli-autisti-pagavano-per-dormire-sui-camion_18468038-202002a.shtml?fbclid=IwAR2EjUjdkFVL8O2YJ99-itlamBfUiSiGkDWiGB3HOVtulGKx7FD5mcWkw6o