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Leggo con sconcerto, dal Corriere della sera (corriere.it) del 12 aprile: “Il contagio ha viaggiato sui Tir in autostrada”. Titolo che è la sintesi, palesemente forzata, di una analisi matematica avviata dal Cnr sulla diffusione dell’epidemia  e che in alcuna maniera, indica nell’autotrasporto o in altre categorie potenziali untori della pandemia, come invece si evince dal titolo del Corriere della sera (corriere.it).

Il rischio di tale forzatura è che si inneschino reazioni autonome di blocco in una categoria già pesantemente gravata dall’emergenza Covid 19: ricordo che i camionisti operano in questo momento in condizioni difficilissime, senza servizi logistici e senza garanzia di pagamento del servizio. In sostanza: lavorano perché non ci si può fermare, per se stessi e per il Paese.

Detto questo, è verissimo che nell’articolo, lo studio/teorema presentato in forma di intervista al ricercatore dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone”, Giovanni Sebastiani (che per il Cnr firma la presentazione dello studio su Scienzainrete) dice ben altro.

Analizza le direttrici di diffusione del virus e la coincidenza di queste con i grandi assi di movimentazione di persone e merci, non solo in Italia. Obiettivo è verificare la sostenibilità matematica del teorema. Ma sappiamo anche tutti, come, un titolo di quella pesantezza, incida sia sull’opinione pubblica sia sugli operatori in modo esponenzialmente maggiore rispetto all’approfondimento di testi e studi. In sostanza, continuo a rivedere note di profonda amarezza.

L’analisi in questione riguarda più vettori e non solo le autostrade, ad esempio nello stesso articolo del Corriere della Sera (corriere.it), si citano le ferrovie. Ritengo intuitivo che il potenziale di contagio interpersonale sia maggiore nel trasporto pubblico di massa, piuttosto che in quello privato e nello specifico sui Tir. Tanto che le misure di sicurezza adottate prima dal nostro Governo, poi da quelli di altri Stati, puntano sul di stanziamento sociale e non certo sul blocco del bancale o dell’autotrasporto.

Scrivere “Il contagio ha viaggiato sui Tir in autostrada” non è querelabile, perché è probabile che il Covid 19 abbia “viaggiato” anche sui Tir, come sulle vetture private, sui treni o sugli aerei, in bicicletta, sugli abiti o sui carrelli dei supermercati; indisturbato, almeno nella fase iniziale della diffusione. Prova ne è che anche l’autotrasporto ha i suoi operatori positivi. Ma non per questo untori!

Se mai, come per altre categorie, vittime di senso civico e senso di responsabilità.

https://www.corriere.it/cronache/20_aprile_12/coronavirus-studio-il-contagio-ha-viaggiato-tir-autostrada-e8811248-7c6e-11ea-9e96-ac81f1df708a.shtml

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Possibili novità in arrivo per le autostrade: il ministro del Lavoro Luigi Di Maio durante una diretta Facebook ha annunciato che il Governo sta valutando una tariffa unica europea per l’utilizzo della rete autostradale, un rinnovamento che comprenderebbe anche l’abolizione del casello.

Il vice Premier è tornato anche sul tema delle gestioni delle tratte stradali, ribadendo la propria volontà a togliere la concessione al gruppo Atlantia della famiglia Benetton.

Il progetto dovrebbe partire da una direttiva europea a cui l’Italia si adeguerebbe.

Questa possibilità potrebbe ridurre i costi per circa il 30% molto di più rispetto agli attuali rimborsi autostradali di cui usufruiscono le aziende di trasporto.

Molto probabilmente assisteremo ad una battaglia “furibonda” su tutta la filiera che “guadagna” nei pedaggi autostradali.

A dirlo in poche parole, certe “lobbies”, si batterebbero fino allo stremo per difendere quanto già acquisito e cioè una percentuale che arriva fino al 3% dei pedaggi che si pagano mensilmente su un fatturato di riferimento di circa 2 milardi di Euro.

In questo modo si arriverebbe ad avere alcune certezze, non essendoci più da recuperare i costi relativi ai pedaggi autostradali, e conoscendo già il costo con una tariffa unica, si potrebbe organizzare al meglio l’attività di trasporto, conoscendo fin da subito l’effettivo ricavo per ogni singolo viaggio.

Come associazione di categoria ci auguriamo che vada in porto per evitare tanti “mangioni” intorno al povero trasportatore.