Il SISTRI è il peggior sistema di tracciabilità dei rifiuti che si potesse adottare ed ora a chiederne la chiusura definitiva sono le associazioni di categoria, anche noi siamo pienamente in accordo con gli altri.
Stiamo pagando un servizio inutile e pertanto chiediamo anche la sospensione del versamento del contributo annuale “fino a quando non sarà chiaro e definito un sistema funzionale e più coerente”.
L’attuale situazione, mette in condizione di svantaggio le imprese italiane rispetto alle concorrenti europee vista tutta la parte “burocratica” perchè solo di questo ad oggi è possibile parlare ed al pagamento di contributi annuali, soprattutto per il fatto che il sistema attuale verrà a breve ridefinito e probabilmente completamente rimpiazzato.
“Non si può continuare ad immaginare di tracciare i rifiuti attraverso un sistema incentrato sulla sola fase del trasporto e, per giunta, con strumenti obsoleti ed installati esclusivamente sulla motrice del camion è necessario, invece, ridefinire un sistema di tracciabilità completamente diverso dal SISTRI, che rappresenti un valore aggiunto per le imprese e che scarichi le responsabilità su tutta la filiera e non solo alle aziende di trasporto ed inoltre risponda alle norme comunitarie, garantendo che i rifiuti prodotti vengano correttamente smaltiti, nel pieno rispetto delle esigenze di tutela ambientale, così come avviene in Francia, in Spagna e in Germania”.
PMIA inoltre sarebbe chiede che sia giunta l’ora di semplificare il quadro istituzionale chiedendo all’Albo Gestori Ambientali di fungere da interlocutore unico per chi vuole operare nel settore del trasporto e della gestione dei rifiuti sul territorio nazionale, anche per gli operatori esteri.