Quando dicevamo che l’autotrasporto è la miglior lavatrice per il denaro sporco, non avevamo tutti i torti, un modo semplice e molto economico.
Quando abbiamo difeso a spada tratta, i costi minimi della sicurezza, non volevamo esclusivamente salvaguardare, le aziende di trasporto strozzate dai committenti, ma bensì difenderle dalla malavita organizzata, che pur di ripulire il denaro, abbassando i costi dei trasporti del 20-30% permetteva loro di “lavare” il denaro a costi veramente bassi, mettendo in crisi l’intero settore.
Forse sarebbe il caso di rivedere quella norma con qualche aggiustamento sicuramente, con la fatturazione elettronica, permetterebbe in un batter d’occhio verificare chi lavora sottocosto e soprattutto come farà!!!
ecco il fatto:
Il 3 settembre 2015 i carabinieri hanno eseguito un sequestro di beni per cento milioni di euro nell’ambito dell’inchiesta Aemilia relativa alla presenza della ‘Ndrangheta in Emilia Romagna.
La DDA di Bologna ha chiesto e ottenuto tre ordinanze di custodia cautelare dopo il supplemento d’indagine dell’operazione Aemilia, che nel gennaio del 2015 ha causato ben 117 arresti e 219 richieste di rinvio a giudizio. La nuova inchiesta riguarda soprattutto l’aspetto economico dell’associazione mafiosa e ha portato al sequestro di oltre 35 milioni di euro: oltre a nove beni immobili, sedici autoveicoli, 21 rapporti bancari e finanziari, i Carabinieri hanno sequestrato anche sedici società di capitali. Una di queste è la Touch Srl di Crotone, che opera nell’autotrasporto e che, secondo gli inquirenti, sarebbe nella disponibilità degli indagati.