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Il 4 luglio 2018 la sessione plenaria del Parlamento Europeo ha rimandato il testo del primo Pacchetto Mobilità con le modifiche alle regole su tempi di guida, al cabotaggio stradale e al distacco-transnazionale alla Commissione Trasporti affinché le riscriva.

Gli eurodeputati hanno respinto le proposte di modifica al primo Pacchetto Europeo proposto dalla Commissione Europea e approvate dalla Commissione Trasporti (Tran) dello stesso Parlamento Europeo. L’intero testo tornerà quindi in Commissione per trovare un nuovo compromesso, ma diverso da quello approvato lo scorso giugno, che aveva suscitato l’opposizione dei sindacati (sulle nuove regole sui tempi di guida e di riposo) e delle imprese dell’Est (sulle modifiche al distacco trans-nazionale degli autisti) e di quelle dell’Ovest (sui cambiamenti al cabotaggio stradale). I parlamentari hanno svolto tre votazioni: la prima sul distacco dei conducenti (286 a favore, 390 contrari e 9 astensioni), le seconda sui tempi di guida e di riposo (229 a favore, 422 contrari e 30 astensioni) e il terzo sul cabotaggio, sulle società fittizie e sulle pratiche illegali nei trasporti (103 a favore, 551 contrari e 29 astensioni). Ora, il passaggio del Pacchetto Mobilità in questa legislatura è a rischio, perché il Parlamento sarà sciolto il prossimo anno, quando a giugno si rieleggeranno i nuovi deputati. Ciò significa che la Commissione Trasporti dovrebbe trovare velocemente un nuovo compromesso.

Stando a quanto è successo ieri all’Europarlamento è evidente che le forze dell’Est hanno il sopravvento, sul dumping sociale, sul cabotaggio, sui tempi di guida, sui doppi cronotachigrafi dei mezzi che provengono da paesi come la Polonia…, quindi siamo noi che dobbiamo adeguarci a loro

Addirittura anche politici eletti dagli Italiani hanno votato contro…. bah!!!

Che facciamo ci spostiamo tutti in Romania, Bulgaria, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Ungheria, …ecc?

fonte trasportoeuropa

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In attesa di un apposito provvedimento di Legge, il 30 aprile 2018 il ministero degli Interni ha diffuso una circolare con cui applica le prime sanzioni per gli autisti che svolgono il riposo settimanale regolare all’interno del camion.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea del 20 dicembre 2017 ha sancito, pare in modo definitivo, che il Regolamento comunitario che definisce i tempi di guida e di riposo vieta all’autista di svolgere il riposo settimanale regolare all’interno del camion (mentre può farlo nel caso dei riposi quotidiani e di quello settimanale corto). Il Regolamento è un provvedimento che viene automaticamente adottato in tutti gli Stati membri, quindi non richiede Leggi nazionali di adozione, ma non si può applicare un divieto senza sanzione, che deve essere definita a livello nazionale. Finora, l’Italia non poteva quindi multare gli autisti che svolgono il riposo settimanale regolare in cabina, perché nessuna Legge stabilisce sanzioni.
In attesa di uno specifico provvedimento legislativo, il ministero degli Interni ha diffuso il 30 aprile una circolare con cui fornisce un’indicazione per sanzionare questa infrazione con uno strumento legislativo esistente. In pratica, raccomanda agli organi di controllo di considerare il riposo settimanale regolare svolto in camion come riposo non effettuato. Viene quindi considerata un’infrazione all’articolo 174, comma 7 del Codice della Strada, nella ipotesi più grave indicata nel terzo paragrafo, ossia mancato rispetto del riposo per oltre il venti percento, che va da 425€ fino a 1701€.
La violazione deve essere accertata solamente nel momento in cui viene commessa e prevede un’ammenda da 425 a 1701 euro, più il ritiro dei documenti di guida con l’intimazione all’autista di non riprendere il viaggio fino al completamento del risposo in modalità corretta. L’applicazione è immediata.

Fonte trasportoeuropa

Download “Ministero_Interni_circolare_30_aprile_2018_sanzioni_riposo_cabina.pdf”

Ministero_Interni_circolare_30_aprile_2018_sanzioni_riposo_cabina.pdf – Scaricato 108 volte – 110,57 KB

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Le Autorità di controllo dei Paesi che hanno vietato il riposo settimanale regolare degli autisti nella cabina del camion stanno elevando multe anche se viene svolto in un altro Paese.

Dopo che Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi (e per ultima la Spagna) hanno introdotto il divieto agli autisti di trascorrere il riposo settimanale regolare – quello delle 45 ore – nella cabina del camion, alcune imprese di autotrasporto hanno adottato l’espediente di fermare i loro veicoli per il fine settimana fuori dai confini dei Paesi in cui vige tale divieto, per entrare allo scadere del termine della sosta.
Ora, le Autorità stanno reagendo a tale pratica elevando contravvenzioni anche se il riposo viene svolto in camion nel territorio di un altro Stato, che non ha adottato tale provvedimento. Lo riferisce la società di servizi legali olandese Transport In Nood, che ha visto i verbali di alcuni autotrasportatori relativi proprio a questo caso.
Il sito web della società riporta qualche esempio. Un autotrasportatore ha subito in Belgio una sanzione di 1800 euro per un riposo svolto in Germania e un’altro ha ricevuto ben due multe di 750 euro in Francia per un riposo trascorso in Spagna. Le Autorità hanno comminato tali sanzioni perché gli autotrasportatori non hanno potuto dimostrare che gli autisti non hanno trascorso il riposo settimanale regolare fuori dal camion, per esempio producendo la ricevuta di un albergo.
La società di consulenza consiglia quindi di acquisire sempre una prova che l’autista non è stato sul camion. Se non si ha una ricevuta di un albergo o di una struttura analoga, consiglia di fotografare la struttura che ha accolto l’autista, corredata con la data e possibilmente con la posizione Gps dello scatto

fonte trasportoeuropa

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Il senato ha approvato la modifica apportata in fase di discussione dal Sen. Matteoli, ora deve tornare alla Camera per l’approvazione definitiva che dovrà avvenire entro il 19 Agosto, altrimenti si ricomincia tutto daccapo

Come tutti ricorderemo questa richiesta, accettata dall’Unione Europea, è stata fatta per combattere il dumping sociale e il conducente dovrà dimostrare come ha ottemperato al riposo settimanale in cabina, presentando quindi le opportune fatture relative all’alloggio.

Le sanzioni saranno da 327€ a 1304€ , per via del meccanismo della corresponsabilità la sanzione interessa,
con gli stessi importi, anche l’azienda, chiamata a rispondere laddove non abbia organizzato il lavoro dei conducenti o non abbia vigilato per evitare che non effettuino il riposo settimanale regolare a bordo del veicolo.

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Dopo la Francia, i paesi bassi, il Belgio e la Germania, ora anche la Gran Bretagna vuole applicare come si deve le norme che proibiscano agli autisti di veicoli industriali di svolgere il lungo riposo settimanale in cabina.
La associazione degli autotrasportatori ha chiesto di multare il riposo lungo in cabina con una sanzione di circa 300 sterline. Normativa che a breve sarà applicata anche in Germania. Secondo alcuni, sarebbe un ottimo provvedimento per contrastare il dumping sociale degli autisti, così la Gran Bretagna chiede alla Commissione Europea di schierarsi apertamente in tal proposito.

Gli autisti e le annesse associazioni, chiedono che il riposo lungo debba essere fatto in alberghi, o comunque edifici veri e proprio, dotati di servizi igienici e tutti i comfort necessari, così come la possibilità di avere almeno dei pasti caldi.

La questione è stata sollevata dal fatto che in Gran Bretagna, soprattutto nei fine settimana, le aree di sosta sono occupate in grandissima parte da veicoli stranieri che trascorrono il riposo settimanale di 45 ore nelle varie aree di sosta.
Questo accade perché in Francia, Belgio e Paesi Bassi non è possibile, in questi Paesi, chiunque incorra in questa pratica è soggetto a pesanti multe. Così, ora la situazione potrebbe cambiare anche nel Regno Unito e la sanzione sarebbe di circa 300 sterline.

 

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Nell’estate del 2014 il Belgio, seguito a ruota dalla Francia, aveva adottato
una legge in cui si prevedeva il divieto per i conducenti di veicoli
pesanti di trascorrere all’interno della cabina il riposo lungo (quello
della durata di 45 ore in un arco temporale di due settimane). Questa
legge, adottata con un’evidente funzione anti-dumping e quindi per
costringere anche imprese dell’Est ad assumersi maggiori costi in caso di
trasporto internazionale, è stato soggetta a diverse critiche in ambito
comunitario, tanto che il Consiglio di Stato del Belgio ha pensato di
chiedere alla Corte di Giustizia europea un parere rispetto alla
compatibilità della norma con il diritto europeo. La risposta di questo tribunale,
fornita attraverso il suo avvocato generale lo scorso 2 febbraio, sostiene non
si può obbligare un autista di veicoli a svolgere il riposo settimanale
regolare a bordo del veicolo.
A questa decisione ha fornito particolare eco Gilles Savary, il parlamentare
francese che si fece promotore della legge in Francia, il quale in un
comunicato stampa sottolinea come «questa decisione del Tribunale è
molto importante, perché pone termine a una pratica socialmente
ingiustificabile». In più Savary ribadisce che Corte UE fa cadere uno dei
principali argomenti dei detrattori della normativa, quello cioè che
l’autista sarebbe costretto a riposare sul camion allo scopo di
controllare il camion e il suo carico durante il fine settimana o durante i
lunghi viaggi internazionali.

fonte uominietrasporti